Assistenza sanitaria, oltre 2000 le richieste valutate dal progetto Ritha
Dall'assistenza domiciliare al ricovero nelle strutture accreditate, il percorso garantisce equità d'accesso e una risposta appropriata al bisogno di salute del cittadino
Oltre 2000 le richieste di assistenza pervenute nel 2014 alla Asl di Viterbo tramite Ritha, la “Rete integrata territorio ospedale” entrata in funzione nel corso dello scorso anno, con l’obiettivo di rivoluzionare il modello di gestione dell’assistenza sanitaria del Viterbese, sia in ambito valutativo che tecnologico.
Ritha nasce dalla necessità di garantire una forma di assistenza personalizzata attraverso la valutazione dei bisogni del paziente. Tra gli strumenti a disposizione i Punti unici di accesso (PUA) e l’adozione di un modello di cartella clinica informatizzata territoriale.
«La cartella informatizzata – afferma Luigi Macchitella, Commissario straordinario della Asl – è uno strumento unico in ambito aziendale ed è garanzia dell’equità del processo di valutazione, perché non consente forme di intervento arbitrarie nell’individuazione della risposta da offrire al cittadino». Ritha si rivolge agli utenti che necessitano di un servizio di assistenza domiciliare o del ricovero in strutture accreditate, dalla riabilitazione all’hospice, anche al di fuori dei confini regionali.
La rete comprende le strutture aziendali, ospedaliere e territoriali, e quelle accreditate presenti nella Tuscia. Attraverso la cartella informatizzata, Ritha consente di condividere in tempo reale tutti i processi valutativi intermedi e l’elaborazione dei dati, assicurando la tracciabilità del percorso, dalla presa in carico del paziente fino all’elaborazione del Piano di assistenza individuale.