Il Centro si avvale dell'ausilio di tre chirurghi dedicati e costituisce una delle 5 unità di Colonproctologia accreditate dalla Società italiana di chirurgia colo-rettale nel Lazio.
nella foto: Il Centro si avvale dell'ausilio di tre chirurghi dedicati e costituisce una delle 5 unità di Colonproctologia accreditate dalla Società italiana di chirurgia colo-rettale nel Lazio.
13 febbraio 2015

Proctologia, i risultati positivi della chirurgia di Civita Castellana

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Dai dati relativi al 2014 emerge un constante incremento positivo dell'attività del Centro di Proctologia dell'ospedale Andosilla di Civita Castellana. L'utilizzo di tecniche mini-invasive e multimodali per agevolare il ritorno alla salute del paziente

Tecniche chirurgiche per migliorare la qualità della vita di chi è affetto da patologie che interessano colon-retto e ano, favorendo un approccio mini-invasivo e multimodale. Il Centro di proctologia dell’Ospedale di Civita Castellana si distingue nel sostegno al malato grazie ai risultati raggiunti nel corso del 2014, indice di una crescita costante dell’attività chirurgica fin dal 2009.

«Nell’anno appena concluso – afferma Fabio Cesare Campanile, direttore della Struttura complessa di Chirurgia dell’Andosilla di cui il Centro è parte integrante – abbiamo effettuato un numero di interventi superiore del 30% rispetto al 2013». Il Centro si avvale dell’ausilio di tre chirurghi dedicati e costituisce una delle cinque unità di Colonproctologia accreditate dalla Società italiana di chirurgia colo-rettale nella regione Lazio.

«Il nostro lavoro si contraddistingue per l’importanza data all’innovazione tecnologica – continua Campanile -. Al Centro di proctologia ci si avvale infatti di tecnologie mini invasive per il trattamento delle fistole anali complesse e di trattamenti multimodali per la cura della malattia emorroidaria. Tra questi, la dearterializzazione emorroidaria trans-anale doppler guidata, per la quale rappresentiamo il primo Centro di riferimento nel nord del Lazio».

Numerosi inoltre, nel corso degli anni, sono stati i contributi scientifici in forma di pubblicazioni e presentazioni congressuali per riferire l’esperienza del Centro. «Cerchiamo di confrontarci con gli specialisti del settore per tracciare una linea di demarcazione che vada nella direzione di assistere il paziente in maniera più puntuale» precisa e conclude Nicola Foti, responsabile dell’Unità di cure primarie.