Il progetto è stato sviluppato tenendo conto dell'importanza dell'attività fisica come forma di protezione nei confronti delle principali e più diffuse malattie croniche.
nella foto: Il progetto è stato sviluppato tenendo conto dell'importanza dell'attività fisica come forma di protezione nei confronti delle principali e più diffuse malattie croniche.
7 febbraio 2014

Terza età, a Viterbo il progetto per combattere la sedentarietà

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"CamMIniAMO", con cui la Asl promuove uno stile di vita attivo fra gli anziani, candidato al premio "Persona e comunità 2014". Spera: «L'attività fisica protegge dalle malattie croniche»

Una serie di incontri per sensibilizzare il popolo della terza età sull’importanza di uno stile di vita attivo e per ridurre i rischi derivanti da problemi legati alla capacità motoria. Per “CamMIniAMO”, progetto promosso dal Dipartimento di prevenzione della Ausl di Viterbo, arriva un riconoscimento importante. Il programma è stato infatti candidato quest’anno al premio “Persona e comunità”, che si svolgerà il prossimo 28 febbraio in Piemonte.

«Siamo orgogliosi di essere stati selezionati dal ‘Centro studi, cultura e società’ per questo riconoscimento – spiega Domenico Spera, direttore del dipartimento di prevenzione –. Abbiamo creduto molto in questo progetto. Il nostro target è quello degli over 65, e per raggiungerli abbiamo diretto la comunicazione verso i luoghi da loro maggiormente frequentati come centri anziani, case di cura, Acli e Arci. Abbiamo cercato di mettere a disposizione quanto più materiale informativo possibile, creando momenti di confronto e di discussione tra pubblico ed esperti».

Nel contrasto alla sedentarietà, la promozione di interventi mirati risulta di effettiva importanza, soprattutto in una realtà in cui gli anziani rappresentano una percentuale sempre più alta per effetto dell’evoluzione demografica. In Italia, secondo quanto riportato nel rapporto 2012 su salute e invecchiamento di Passi d’argento, più di 13 milioni di italiani hanno superato i 65 anni. Un dato che sembra destinato ad aumentare, visto che tra vent’anni, una persona su tre avrà quell’età.

Il progetto è stato sviluppato da Spera, convinto “dell’importanza dell’attività fisica come forma di protezione nei confronti delle principali e più diffuse malattie croniche”, con l’ausilio di Maria Elena Cianchi del Dipartimento di prevenzione. Ulteriori contributi alla realizzazione si devono all’esperienza del tecnico della prevenzione Giuseppe Pacchiarotti, di Anna Maria Magi del Servizio di igiene pubblica e di Emanuele Principali, tirocinante del master in “Management per le organizzazioni complesse”, organizzato dall’Università della Tuscia in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale.