Per il consumo di prodotti ittici non cotti, basta sottoporre il pesce crudo o marinato ad una temperatura di  -18°C per 96  ore in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle.
nella foto: Per il consumo di prodotti ittici non cotti, basta sottoporre il pesce crudo o marinato ad una temperatura di -18°C per 96 ore in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle.
20 febbraio 2014

Pesce crudo, i consigli della Ausl per eliminare il rischio parassiti

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Dopo il recente riscontro di irregolarità nella conservazione dei prodotti di mare in alcuni ristoranti del Viterbese, il Servizio Veterinario della Ausl indica le regole fondamentali per il consumo in sicurezza di prodotti ittici non cotti

Sushi, ostriche, mitili, carpacci, molluschi, pesce marinato sono alimenti ai quali gli estimatori dei prodotti ittici riescono difficilmente a rinunciare. Eppure l’assunzione del pesce crudo espone i consumatori al rischio di contrarre svariate malattie, soprattutto di origine parassitaria. L’Ausl di Viterbo ha diffuso alcune precisazioni per una corretta alimentazione.

La comunicazione da parte della Ausl arriva a un mese dai controlli della guardia costiera nel Viterbese, che hanno fatto emergere numerose irregolarità nella conservazione delle specie ittiche detenute da alcuni ristoranti della Provincia.

«Conciliare le gioie del palato con la sicurezza alimentare si può – precisa Giuseppe Micarelli, direttore del Servizio Veterinario Igiene degli Alimenti di Origine animale -. Basta sottoporre il pesce crudo o marinato ad una temperatura di  -18°C per 96  ore in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle. In questo modo in tavola arriveranno solo pesci e cefalopodi come calamari, totani, seppie, e piovre non solo gustosi, ma anche sicuri». 

L'accorgimento invece non vale per i pesci di acqua dolce come la Tinca, responsabili negli anni passati di ripetuti casi di intossicazione alimentare. «Il parassita detto Opistorchis – precisa Micarelli - si è mostrato molto resistente, pertanto la tinca deve essere consumata solo ed esclusivamente previa cottura».

In aiuto dei consumatori è intervenuto anche il recente decreto del Ministero della Salute del 17 luglio 2013 che ha fornito una serie di interessanti novità. Tra le più importanti, il concetto di informazione obbligatoria per il venditore di pesce, il quale ha l’obbligo di esporre un cartello che invita il consumatore a congelare i prodotti che intenderà consumare crudi, qualora non sia già stato fatto in precedenza.