Alzheimer, a Tarquinia un Centro in aiuto del malato
Assistenza per il recupero delle facoltà mentali residue per i pazienti affetti dal morbo e consulenza per i familiari. Cenci: «Gesti semplici come fare la spesa o cucinare aiutano a rallentare il decorso della malattia»
Un Centro per combattere gli effetti devastanti dell’Alzheimer e rallentare il più possibile la degradazione delle facoltà mentali di chi ne è affetto. A Tarquinia, nel distretto 2 della Ausl di Viterbo si offre assistenza a chi vede di giorno in giorno perdere la capacità di riconoscere i proprio familiari o di svolgere anche le attività più semplici.
Il Centro di assistenza per i malati di Alzheimer è situato nel centro della città, in via delle Torri, ed è aperto al pubblico il mercoledì e il sabato, dalle 9 alle 15. Nella struttura, oltre a due operatori sociosanitari, uno psicologo e un terapista occupazionale che si alterna al lavoro del fisioterapista, possono intervenire a seconda della necessità, l’assistente sociale, il geriatra e il medico del distretto.
«In collaborazione con il Comune abbiamo avviato il progetto a partire dal 2012 – spiega il direttore del distretto 2, Fabiola Cenci -. Due giorni a settimana accogliamo otto utenti affetti dalla malattia. La struttura è dotata di un giardino dove i pazienti possono svolgere attività di terapia occupazionale. In questo modo si cerca di mantenere attiva la memoria attraverso una serie di esercizi che coinvolgono mente e articolazione motoria».
Agli assistiti vengono associati Piani assistenziali individuali della durata di sei mesi, eventualmente rinnovabili. I pazienti effettuano terapia di gruppo e training cognitivo con lo psicologo.
«Tra le attività riabilitative che vengono svolte – continua Cenci – c’è spazio per pratiche quotidiane molto semplici come fare la spesa o preparare i pasti. Anche il giardinaggio e la falegnameria aiutano a mantenere in vita le funzioni mentali residue».
Periodicamente viene esaminata la situazione dei pazienti, utilizzando come parametri la famiglia e l’ambiente in cui vivono. Gli incontri con i familiari, svolti singolarmente o in gruppo, rappresentano uno step fondamentale del percorso di assistenza: servono a comprendere le diverse esigenze e problematiche che possono emergere, per poi cercare di trovare una soluzione.
«A breve – conclude Cenci - il Centro dedicherà più tempo alla cura dei malati. Sarà aperto tre giorni a Tarquinia e due a Canino, con la possibilità di ampliare il numero di utenti che potranno accedere alla struttura».
Per ricevere maggiori informazioni è possibile rivolgersi al Pua (Punto unico di accesso) del distretto 2, chiamando lo 0766/846205.